Su LinkedIn potrete fare networking e, se avete cinque minuti, anche giocare a uno dei tre titoli in fase di sviluppo.
La cosiddetta gamification, ovvero quella pratica di trasformare in attività ludica interattiva ciò che di per sé non è né ludico né iteerattivo, è un sistema che viene utilizzato sempre più spesso nel marketing.
Ma non ci saremmo mai aspettati di vedere la piattaforma per i professionisti più conosciuta del mondo inserire tre videogiochi all’interno del feed.
LinkedIn appartiene all’ecosistema Microsoft eppure nessuno ha voluto confermare né smentire se in qualche modo Microsoft sia coinvolta nello sviluppo di questi tre mini giochi. I colleghi di TechCrunch hanno raccolto questa e altre dichiarazioni da un rappresentante della società. Cerchiamo allora di capirci qualcosa.
Su LinkedIn anche per giocare
Il social su cui si cerca e si trova lavoro nei campi più diversi rischia di diventare una sorta di Facebook? Una domanda più che lecita. Perché sul social dell’ecosistema Meta sono già disponibili da tempo vari giochi e giochini. LinkedIn, una versione adulta di qualunque social esista al momento, non aveva mai ceduto a questo genere di idee per mantenere le persone all’interno del proprio spazio.
Ma a quanto pare anche dentro il social per chi cerca e trova lavoro arriveranno i giochi. Si tratta ovviamente di piccoli puzzle game che però dovrebbero avere lo scopo di “sbloccare un po’ di divertimento, rendere più profondi i rapporti interpersonali e magari dare il via alla conversazione“. Che si amino o si odino, i videogiochi sono un passatempo che non farà altro che aumentare nel numero degli utenti coinvolti. E proprio i videogiochi sono in cima alle classifiche delle app più scaricate da chi possiede uno smartphone.
Finché non vedremo uno sparatutto Battle Royale modello Fortnite tra una discussione e l’altra sul futuro dell’umanità andrà tutto bene. Vale anche la pena ricordare poi come i giochini, le parole crociate, i puzzle, i rebus esistono dalla notte dei tempi e dalla notte dei tempi sono stati inseriti come passatempo anche su giornali piuttosto famosi e blasonati. Tra le parole crociate più famose ci sono, guarda caso, proprio quelle del New York Times. L’idea quindi di creare uno spazio rilassato all’interno di un feed magari altrimenti molto serio è un modo intelligente di sfruttare l’onda lunga dei videogiochi come mezzo per creare relazioni interpersonali.
E le relazioni interpersonali probabilmente esploderanno, dato che lo stesso rappresentante di LinkedIn ha dichiarato che verranno resi pubblici i punteggi di chi giocherà e che questi punteggi contribuiranno al ranking delle varie società di cui i giocatori sono dipendenti. Se siete curiosi i giochi in fase di sviluppo si chiamano Queens, Inference e Crossclimb. Dopo i primi screenshot apparsi sul social che una volta chiamavamo Twitter sono arrivati quelli ufficiali: giochi di parole e di ragionamento. Quindi niente sparatutto.