Tekken 8 è arrivato ma nella sua community adorante ci sono diversi problemi. E scattano i ban per chi non si comporta bene.
Era tutto cominciato con un annuncio sull’account ufficiale di Harada sul social che una volta chiamavamo Twitter. Il director dell’ottavo capitolo della saga dell’Iron Fist Tournament aveva ampiamente spiegato che alcuni comportamenti non sarebbero più stati tollerati.
Ma a quanto pare qualcuno pensava che Harada scherzasse. Adesso i comportamenti non sportivi saranno puniti e qualcuno ha già sentito come è cambiata l’aria. Un modo per combattere i cheater che tanti altri publisher e tanti altri team di sviluppo dovrebbero imparare e mettere in pratica a loro volta.
Il problema di chi bara nei giochi online è infatti sempre presente e più il gioco è famoso più diventa importante. In questo, Tekken 8 sembra aver dato un esempio di come si passa dalle parole ai fatti e di come si mantiene l’ordine.
I cheater seriali di Tekken 8 saluteranno l’online
L’annuncio che sarebbero stati messi in campo sistemi per riconoscere quei giocatori che volutamente abbandonano un incontro per non perdere punti era arrivato qualche giorno fa. Si tratta di una pratica che era stata da subito individuata e che è del resto una tattica già usata in altri videogiochi che hanno una componente online. E proprio per limitare l’utilizzo di questa tattica di cheating e per insegnare un po’ di pazienza ai rage quitter, ogni team di sviluppo mette in funzione sistemi che tengono nota di quello che succede. Perché, è chiaro, non tutti si disconnettono perché non vogliono perdere.
Tutto era però rimasto un annuncio fino a quando, in diretta streaming, un giocatore di cui non faremo il nome si è trovato con un messaggio pop up che lo informava di essere stato appena bannato dalla componente online del gioco. “From now on“. Un ban che lo streamer in questione ha dichiarato immediatamente ingiusto, sottolineando come un giocatore non dovrebbe vedersi togliere una componente di un gioco che ha pagato.
A riprova però che molto probabilmente il comportamento di questo streamer era già stato attenzionato da un po’ ci sono commenti di chi lo aveva visto praticare rage quitting diverse volte. È molto probabile quindi che i sistemi automatizzati messi all’interno di Tekken 8 lo avessero già segnalato per la quantità anomala di disconnessioni prima del termine degli incontri. Alla fine di febbraio Harada aveva poi condiviso con il popolo del social di Elon Musk l’informazione che Michael Murray, altro producer di Tekken 8, aveva inviato al team un file excel con una lista di persone da bannare, una lista piena di plugger ovvero di quelli che si disconnettono perché non sanno perdere.
Le reazioni al messaggio di Harada hanno dimostrato come la community fosse già abbastanza stanca di avere a che fare con questa gentaglia che non è in grado di distinguere la realtà dalla finzione. Qualcuno, lasciando il proprio commento sotto il famoso messaggio di Harada, sottolinea come probabilmente ci si renderà tutti conto di quali streamer sono stati bannati perché cominceranno a parlare male del gioco. Ma certamente si tratta di membri della community di cui nessuno sentirà la mancanza. E scorrendo tra i commenti c’è anche chi, prima del ban, aveva fatto il nome del famoso streamer cacciato in diretta.