E se ne va un altro emulatore per i giochi Nintendo Switch. La grande N ha deciso di dare una sfoltita al sottobosco grigio che la circonda.
Stavolta non è neanche servito portare qualcuno in tribunale. Nintendo è riuscita a far sparire, almeno momentaneamente, un altro emulatore per Switch con una semplice email.
Quello degli emulatori, che nascono come deposito e cassaforte di software che poi la stessa società della grande N smette di coccolare ma che tante volte finiscono con il diventare un modo illegale per giocare a videogiochi che non si possiedono, è un terreno piuttosto scivoloso su cui muoversi.
Dopo essere riusciti a ottenere un accordo milionario con uno degli emulatori più famosi esistenti adesso però Nintendo, o quantomeno i suoi rappresentanti legali, hanno deciso di cambiare in parte la propria strategia. Niente più persone trascinate in tribunale ma lettere minacciose in cui proprio il tribunale viene usato come spauracchio. E a quanto pare ha funzionato.
Altro emulatore Nintendo Switch sparito
Suyu, uno degli emulatori più famosi e di cui si è cominciato a parlare molto dopo che Nintendo aveva chiuso un accordo milionario con i creatori di Yuzu, non esiste più. O almeno non esiste più nel repository di GitLab su cui era comodamente accoccolato. Se provate ad andare al link dove prima era Suyu adesso quello che trovate è una pagina vuota. Oltre a non essere più raggiungibile la pagina dell’emulatore a quanto pare GitLab ha anche disabilitato gli account dei developer che se ne erano occupati.
Il tutto innescato non da un mandato di comparizione in tribunale ma da una semplice richiesta DMCA. Si tratta di quel genere di richieste che possono arrivare nel caso in cui si utilizzi materiale protetto da copyright in maniera impropria. E è stato più che sufficiente. La piattaforma, che evidentemente non ha nessuna intenzione di diventare nuovo obiettivo di Nintendo e della sua caccia agli emulatori per Switch, ha quindi ottemperato alle richieste che gli arrivavano e ha fatto sparire tutto. Quello che risulta strano è che nessuno di GitLab ha apertamente detto che c’era Nintendo dietro la richiesta. Ma dato che nell’email era nominato una violazione DMCA 1201 nei confronti delle misure di protezione del software adottate da Nintendo è lecito supporre che arrivi dalla grande N.
Ci sono alcune irregolarità nella richiesta, almeno questo è quello che riportano gli avvocati interpellati dai colleghi di The Verge, ma di nuovo probabilmente nessuno ha voglia di finire in tribunale e trovarsi a pagare milioni di dollari che non possiede per un progetto un po’ grigio ospitato sui propri repository. Ma, e c’è già chi lo fa notare ampiamente, quella di Nintendo è più una partita ad Acchiappa la talpa che non una seria politica nei confronti degli emulatori: anche se è riuscita a far chiudere Yuzu è chiaro che il sottobosco grigio tendente al nero di quelli che non hanno intenzione di acquistare i giochi e comunque giocarli non si seccherà e non si svuoterà tanto presto. Suyu, infatti, almeno questo dicono le fonti, esiste ancora da qualche altra parte con un nome leggermente diverso.