Che fine ha fatto Star Wars KOTOR? Il remake in mano a Saber Interactive è negli scatoloni del trasloco da Embracer e va tutto bene, ci dicono.
Giusto qualche settimana fa Saber Interactive ha annunciato di essersi ufficialmente staccata da Embracer Group, che l’aveva acquistata tempo prima. Qualche centinaio di migliaio di dollari e il team di sviluppo è finalmente tornato padrone di se stesso.
Nell’accordo, di cui alcuni brandelli erano trapelati online subito, si parlava del fatto che la società non solo tornava indipendente ma portava con sé anche i diritti per un “titolo tripla A già annunciato e costruito a partire da una importante licenza”.
Unendo tutti i puntini ci era subito apparso chiaro che si trattasse di Star Wars KOTOR, uno dei remake forse più sfortunati della storia dei videogiochi. Un remake affiorato nel 2021 dopo che era già in sviluppo da un po’ ma che poi era caduto vittima della maledizione del silenzio e di una serie di passaggi di mano che facevano disperare i fan. Ma quanto pare va tutto bene.
Star Wars KOTOR gode di ottima salute, ma quando lo vedremo?
Nel panorama dei titoli ispirati, inseriti, infilati a forza dentro la galassia lontana lontana creata per la prima volta alla fine degli Anni Settanta da George Lucas, Star Wars KOTOR è uno dei prodotti più riusciti. Ed è per questo che si aspettava di vederlo tornare in auge con una nuova versione. Nel 2021, quando un leak ce lo aveva mostrato in anteprima, a occuparsene c’erano i ragazzi di Aspyr Media che proprio in quello stesso 2021 erano da poco diventati parte dell’universo (diventato poi un po’ scalcinato) di Embracer Group.
Sappiamo, avanti veloce in questo 2024, che Embracer Group sta disassemblando in pratica il proprio portfolio di team di sviluppo e Saber Interactive si è sfilata pagando 247 milioni di dollari ma riuscendo a portarsi via i diritti per continuare a lavorare proprio su Star Wars KOTOR, per cui aveva preso il testimone da Aspyr. Le informazioni più recenti, anche se rimangono altamente sibilline, arrivano da un’intervista ai colleghi di IGN in cui il CEO del team di sviluppo Matthew Karch ha confermato che il gioco “è vivo e vegeto” e che lo scopo del team è quello di “superare le aspettative dei consumatori“.
Quanto tempo ci vorrà però perché le nostre attese di consumatori vengano superate in grande stile? Su questo aspetto specifico il CEO di Saber Interactive mantiene il più assoluto silenzio. A dare qualche informazione è stato invece il CEO di Embracer Group durante un incontro con gli azionisti. Quando gli è stato chiesto se il famoso titolo tripla A che Saber Interactive si portava via sarebbe uscito nel corso dei prossimi 12 mesi a partire dalla separazione, Lars Wingfors aveva detto che si trattava di un titolo che aveva bisogno di “profondo amore e rispetto” e che ci sarebbe voluto un po’ più di tempo per vederlo.
Il mistero del GDR è stato, e in realtà in parte ancora rimane, talmente tanto fitto che sul social di Elon Musk quando qualcuno ha provato a chiedere a un altro membro di Saber Interactive, Tim Willits Chief Creative Officer del team di sviluppo, che fine avesse fatto altri utenti gli hanno risposto senza mezzi termini che probabilmente si trattava solo di una presa in giro per convincere gente a comprare una console. Ma sappiamo adesso che non è una presa in giro e che dentro Saber qualcuno se ne sta occupando.