Sony prepara la sorpresa per gli utenti PlayStation. Il colosso si è fatto ammaliare da un nuovo trend e vuole darlo a giocatori e giocatrici.
Sony ha deciso di seguire il treno e ha depositato un nuovo brevetto. Un brevetto che è la dimostrazione di tutto ciò che è possibile fare con un po’ di intelligenza artificiale sparsa qua e là. La società è quindi ufficialmente saltata sul treno delle IA ma lo fa a modo proprio.
Tutto ruoterà intorno al giocatore e al far sì che tutti possano sentirsi egualmente accolti nell’ecosistema PlayStation. Lo scopo ultimo del brevetto rintracciato online è infatti quello di aumentare l’accessibilità dell’esperienza.
Qualcosa su cui alternativamente e a modo proprio Sony e Microsoft lavorano. A prescindere dal fatto che si tratti di un altro modo per infilare l’intelligenza artificiale nei videogiochi almeno stavolta la causa è cosa buona e giusta.
Sony immagina il futuro PlayStation con l’intelligenza artificiale
Videogiochi e intelligenza artificiale sono due concetti che, soprattutto ultimamente, fanno fatica a trovarsi pacifici all’interno delle stesse frasi. Artisti, programmatori, attori, doppiatori: la lista di tutti quelli che si troveranno in qualche modo a dover navigare in un futuro in cui parte del lavoro verrà svolto dalle intelligenze artificiali generative è piuttosto lunga. Abbiamo cominciato a vedere, per esempio all’interno di Foamstars, come anche i grandi publisher abbiano ormai sdoganato l’idea che gli artisti umani possono lavorare a fianco delle intelligenze artificiali.
Stavolta però la nuova tecnologia di cui tutti parlano non dovrebbe servire a togliere posti di lavoro quanto a rendere più inclusiva e accogliente la community. È stato infatti rintracciato un nuovo brevetto che riguarderebbe una tecnologia da sviluppare in una futura iterazione dei Dualsense. Una tecnologia che sarebbe in grado di analizzare in tempo reale quello che il giocatore o la giocatrice sta facendo e, nel caso, fornire assistenza su quali pulsanti premere e in che ordine. Una soluzione che quindi in un certo senso andrebbe a modificare la difficoltà dei giochi senza nei fatti andare a modificare l’esperienza generale (fromSoftware, guardiamo te eh). I pulsanti dei Dualsense possono già adesso accendersi ma il fatto che possano accendersi non come decorazione ma come sostegno all’esperienza di gioco è una grande novità.
Il brevetto è un primo passo verso la commercializzazione potenziale di nuovi controller ma non tutti i brevetti si trasformano poi in oggetti reali e di uso comune. Sony ha una lunga tradizione, per esempio, di lavori protetti con brevetti depositati che poi sono rimasti fermi per anni. Riuscire a depositare un brevetto prima degli altri significa avere un passo diverso rispetto alla concorrenza e, nel caso si stia lavorando a soluzione equivalenti, costringe poi la concorrenza a cambiare qualcosa per non finire in un’aula di tribunale. Ma questa volta, dato il coinvolgimento dell’intelligenza artificiale, potremmo effettivamente pensare di vedere qualcosa nelle prossime generazioni di Dualsense.