Il colosso dell’e-commerce è finito nel mirino dell’antitrust a causa di una pratica ritenuta scorretta ed è stato multato.
Amazon è tra le aziende più redditizie del nostro mondo e detiene la proprietà di tantissimi servizi che giorno dopo giorno fanno guadagnare al colosso dell’e-commerce milioni su milioni: come spesso capita, però, queste enormi multinazionali del web finiscono nel mirino dell’antitrust a causa di alcune pratiche scorrente nei confronti degli utenti o, come in questo caso, dei clienti che acquistano prodotti e servizi attraverso la piattaforma ideata da Jeff Bezos.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, in breve anche AGCOM, si occupa spesso di controllare la condotta delle grandi aziende tech che molto spesso attuano delle furbate per ingannare i clienti e spingerli a spendere più soldi del dovuto: il compito dell’antitrust è proprio quello di indagare su queste azioni e stabilire una volta per tutte se si tratta di pratiche scorrete nei confronti degli acquirenti oppure no: stando agli ultimi aggiornamenti sembra proprio che Amazon sia stata condannata a pagare.
Amazon attuava pratiche scorrette: multa da decine di milioni di euro
Stando a quanto riferito dai principali portali d’informazione sul web e dalle stesse comunicazione delle agenzie antitrust, sembra che nel mirino dell’AGCOM siano finite due succursali della controparte europea del colosso dell’e-commerce, ovvero Amazon EU: queste due società, in particolare, sono Amazon Service Europe sarl e Amazon Eu sarl. Le due aziende sono state accusate di aver agito scorrettamente per limitare la libertà di scelta degli utenti che acquistano sulla piattaforma.
Scendendo più nel particolare il caso è scoppiato a causa della cosiddetta funzione degli acquisti periodici disponibile per alcuni articoli in vendita sulla piattaforma: questa funzione permette all’utente di acquistare e ricevere periodicamente lo stesso prodotto a intervalli regolari senza dover effettuare più volte l’ordine. Questa funzione viene inserita all’interno delle schede acquisto che riguardano farmaci o prodotti che scadono nel tempo e vanno sostituiti, ma l’AGCOM si è accorta che la casella riguardante questa funzione era già selezionata di default.
Questa pratica è stata ritenuta scorretta dall’AGCOM dato che molti clienti si ritrovavano ad acquistare un prodotto in maniera perioda senza nemmeno accorgersene e dunque questo andava a limitare fortemente la loro libertà di scelta. A causa di ciò Amazon sarà costretta a pagare una multa di 10 milioni di euro.