Il prossimo Warhammer 40K deve ancora uscire e già è partita la polemica. E c’entrano le IA. Ma è davvero uno scandalo?
Quando si parla dei giochi di Warhammer c’è una sorta di giustificato alone pressoché religioso. Non potrebbe essere altrimenti per un titolo così famoso.
Ma stavolta la questione che si è aperta online difficilmente sparirà con l’arrivo del nuovo gioco. Il team di sviluppo che ha già prodotto Rogue Trader ha infatti pubblicato un annuncio di lavoro che ha scatenato le ire di tutta la rete.
Andandolo a cercare adesso, quello stesso annuncio di lavoro è stato modificato ma non può essere modificato nella memoria di chi lo ha letto. A sollevare la questione una concept artist sull’ex Twitter che ha provato a spiegare che cosa non va nelle parole utilizzate da Owlcat Games ma sembra che anche al team di sviluppo sia sfuggito il vero punto della situazione.
Il team di Warhammer 40k Rogue Trader e la questione delle IA
Non nascondiamoci dietro un dito, non c’è solo Square Enix che dentro Foamstars ha inserito delle minuscole opere digitali create a partire dall’intelligenza atificiale. C’è adesso tutto un nutrito esercito di team di sviluppo che cercano di tagliare i costi relativi alla produzione artistica sfruttando sistemi come Midjourney e DALL-E.
Come però ha provato a spiegare anafigreen sul social che una volta chiamavamo Twitter, c’è un problema nell’utilizzo di questo genere di sistemi. L’artista non si è infatti scagliata contro il fatto che nell’annuncio di lavoro per un concept artist dentro Owlcat Games si facesse riferimento al fatto che l’artista scelto sarebbe stato tra quelli con provata esperienza nell’utilizzo degli strumenti di intelligenza artificiale generativa ma che questi strumenti di intelligenza artificiale generativa sono proprio Midjourney e DALL-E, smascherati non molto tempo fa per il loro modo di generare il materiale di partenza: attraverso il furto sistematico delle opere d’arte altrui.
E il fatto che il team di sviluppo non sembri aver compreso quale sia il problema lo dimostra il modo in cui ora la posizione lavorativa aperta per un concept artist sia stata rimaneggiata eliminando le parti che hanno provocato il polverone, contornate da una spiegazione affidata allo stesso social. nella spiegazione però il team di sviluppo sottolinea che la parte riguardo l’intelligenza artificiale è stata eliminata ma che comunque gli strumenti verranno utilizzati “per lavoro aggiuntivo con i concept e per velocizzare alcuni processi interni “.
Peccato che i processi interni siano “ricerca creativa, ispirazione o coordinazione riguardo alla vision prima di cominciare il processo di concettualizzazione in se stesso“. Tutte cose che di solito fanno gli artisti junior per mettere un po’ di chilometri sulla matita e poi passare a posizioni più di rilievo. Poco importa quindi che il gioco finale “non avrà nessuna arte generata da reti neurali “.