È montata in un attimo la polemica dopo che il futuro di Hogwarts Legacy è stato svelato con un annuncio che non è un pesce d’aprile.
Per quanto sia stato contornato da polemiche, Hogwarts Legacy è stato un successo clamoroso. Una esperienza single player che ha portato nelle casse di Warner Bros una quantità incalcolabile di denaro.
In una situazione in cui sembra proprio che il maghetto sia più vicino a Re Mida di quanto non si direbbe, Warner Bros Gaming sotto forma del suo direttore JB Perrette sembra però guardare la situazione da un punto di vista che non è opposto a quello di tanti giocatori e di tanti altri esperti del settore ma lontano anni luce dalla realtà.
L’occasione è stata l’evento Morgan Stanley in cui, per esempio, abbiamo scoperto che dentro Disney i prodotti Marvel che ci sono stati propinati ultimamente non hanno funzionato non perché noi non siamo stati capaci di apprezzarli ma perché erano brutti. Ma se Disney sembra aver letto i memo, Warner Bros Gaming sembra averli usati per fare canestro nel cestino.
Hogwarts Legacy 2 si farà ma molto probabilmente non vi piacerà
Guardando ai successi dell’ultimo anno e mezzo dentro Warner Bros nella sezione Gaming, Hogwarts Legacy spicca in un deserto popolato per esempio dalle carcasse del GAAS ispirato a Suicide Squad. Un gioco che se si è portato a casa qualche merito è quello di essere diventato uno dei prodotti con il più alto numero di prese in giro online ma viste. Perché se non esiste la stanchezza da film con i supereroi forse invece la stanchezza da titoli live service in cui tutto si paga e in cui non c’è più un’esperienza da giocare in santa pace sta crescendo.
E lo dimostra proprio il fatto che tanti titoli live service nascono e muoiono nel giro di poco, nonostante budget faraonici e dichiarazioni di intenti che sembrano quelle dei candidati alle presidenziali americane. Parlando di Suicide Squad, Perrette riconosce che il “mercato volatile” è stato la causa delle basse performance del titolo (forse non riconoscendo che più semplicemente il gioco è brutto e sciatto) ma le basse performance, le poche copie vendute e scaricate e la mancanza cronica di giocatori è stata interpretata non come un segnale di mantenersi nelle avventure single player che invece, Hogwarts Legacy in testa, hanno funzionato, ma proprio di continuare a perseguire l’idea dei live service.
Si può provare a ragionare del fatto che il gioco dedicato al maghetto sfregiato sia preso ad esempio da Perrette e in questo forse si legge quella che è la volontà di Warner Bros Gaming: non semplicemente fare GAAS a caso ma capitalizzare su Harry Potter che è stato il gioco migliore in termini di vendite dell’anno scorso. Il problema sarà far digerire a tutti quelli che non ne possono più l’idea che per godersi un altro titolo di Harry Potter occorrerà necessariamente entrare in un live service. Quello che staremo qui a vedere è cosa potrà dire Perrette o chi per lui se i fan del maghetto dovessero poi mostrare un’altra volta a Warner Bros Gaming che neanche stampigliare il facciotto del maghetto su qualunque cosa funziona come non ha funzionato infilarci i supereroi.