Le restituzioni del Vision Pro pongono serie domande sulla strategia di Apple e sulla sua capacità di incontrare le esigenze dei suoi utenti.
Negli ultimi giorni, il mondo tech ha assistito a un fenomeno singolare che riguarda il nuovissimo Apple Vision Pro, un dispositivo che gli appassionati di tecnologia attendevano da mesi. Con un prezzo di partenza di 3.500 dollari (cioè quasi 4.000 euro), questo headset prometteva di portare gli utenti in una nuova era di realtà aumentata e virtuale. Per il momento, però, sembra aver portato anche grandi delusioni e così, sorprendentemente, molti dei primi acquirenti stanno già restituendo i loro dispositivi.
La restituzione è stata possibile grazie alla finestra di restituzione di 14 giorni offerta da Apple. Molti dei primi acquirenti del Vision Pro si trovano ora alla fine di questo periodo e un numero significativo di loro ha deciso di restituire il dispositivo. La ragioni dietro questo insuccesso sono diverse e dovrebbero destare diverse preoccupazioni ai vertici di Apple.
La motivazione principale data da chi ha restituito l’Apple Vision Pro è stata la mancanza di comodità nell’utilizzo del dispositivo. L’headset, nonostante le sue capacità tecniche avanzate, è stato ritenuto troppo scomodo da indossare per periodi prolungati, tanto da causare mal di testa e nausea in alcuni utenti.
Parker Ortolani di The Verge ha condiviso la sua esperienza personale, affermando che l’headset era talmente scomodo da causargli problemi ai vasi sanguigni nell’occhio. Altri utenti hanno lamentato problemi simili, tra cui rossore e affaticamento degli occhi, problemi noti anche in precedenza tra gli utenti di altri dispositivi VR, ma che sembrano essere stati peggiorati dal design e dal peso del Vision Pro.
Oltre al comfort, un altro tema ricorrente tra le lamentele riguarda la produttività offerta dal dispositivo rispetto al suo alto prezzo. Alcuni utenti hanno espresso delusione per l’incapacità del Vision Pro di adattarsi efficacemente ai loro flussi di lavoro, citando esperienze negative nell’uso di applicazioni specifiche o nella gestione di file e finestre. La questione della compatibilità dei file e la difficoltà di multitasking tra le varie “finestre” di lavoro sono state considerate da molti utenti limitazioni troppo eclatanti per un dispositivo che promette di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con il digitale.
Nonostante queste sfide, molti degli utenti che hanno restituito il dispositivo non hanno escluso l’idea di acquistare una futura versione del Vision Pro, nella speranza che Apple sappia correggere queste debolezze. Questa situazione suggerisce che il problema non risieda tanto nella tecnologia in sé, quanto nella necessità di un aggiornamento che giustifichi il costo e l’adozione del dispositivo, oltre a miglioramenti significativi nel comfort e nell’usabilità.
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