I corrieri immaginati da Kojima per Death Stranding sono solo fantasia? A quanto pare no. Esistono e fanno esattamente quello.
A quanto pare esiste un lavoro che avrebbe ispirato Hideo Kojima per il compito del protagonista del suo Death Stranding.
È tutto cominciato sul social che una volta chiamavamo Twitter, dove qualcuno ha scoperto che esiste una professione in tutto e per tutto simile a quella che il facchino di Death Stranding porta avanti nel gioco.
E anche se gli ambienti in cui questi portatori di oggetti non sono di certo inospitali e pericolosi come quelli dell’opera di Hideo Kojima c’è comunque una certa dose di incertezza che va tenuta in considerazione. E anche quello che sono in grado di portare questi corrieri assomiglia molto a ciò che Sam si trascina sulle spalle.
I corrieri di Death Stranding nella vita reale
Il lavoro del corriere è stata una delle professioni con cui forse siamo venuti più a contatto negli ultimi anni, nella pandemia ma anche dopo. Ragazzi e ragazze che, per esempio, portano sulle spalle gli zaini dei servizi di delivery sfrecciando in bici, in moto e monopattino per poi suonare alle nostre porte per consegnare la cena o la spesa. Una immagine che forse a qualcuno ha ricordato proprio quello che il protagonista di Death Stranding fa.
Ma di certo, è sembrato a molti, che il lavoro di Sam sia molto più faticoso e soprattutto molto più pericoloso. Attraverso un account sul social che appartiene ad Elon Musk, però, c’è chi ha scoperto che anche il lavoro del corriere di Death Stranding esiste in una forma molto più vicina al videogioco. Si tratta dei corrieri giappopnesi chiamati bokka. Sono una professione antichissima del Giappone e sono addestrati a tenere in equilibrio sulle spalle leggere strutture di legno con cui sono in grado di raggiungere le abitazioni e le costruzioni più remote del Paese a piedi e portando fino a 160 kg e oltre di materiale. I corrieri a piedi sono quindi decisamente reali e le immagini che li ritraggono non possono non farci venire in mente ciò che abbiamo visto all’interno del gioco immaginato da Kojima.
Per comprendere la portata di questa scoperta il post ha ricevuto più di 8 milioni di visualizzazioni con una discussione che sta proseguendo. Leggendo i commenti, per esempio, viene fuori che i portatori bokka riescono molto spesso a risultare vincitori in competizioni in cui partecipano anche atleti professionisti. Una notazione che va fatta in più, oltre all’evidente ispirazione per l’opera di Kojima, è il fatto che qualcuno si è reso conto di come in molti giochi di ruolo prodotti da studi giapponesi la figura del mercante sia spesso costruita proprio con un essere umano che sembra sovraccarico oltre ogni legge della fisica. Anche in quel caso potrebbe tranquillamente esserci stata l’influenza del lavoro svolto dai bokka.