Dragon’s Dogma 2 è stato bersagliato di critiche per la presenza delle microtransazioni: arriva la risposta di Capcom alle polemiche.
Nel mondo dei videogiochi, soprattutto nell’ultimo periodo, si è sentito spesso il concetto di “review bombing“: un fenomeno che purtroppo si sta verificando in maniera sempre più frequente e che colpisce soprattutto quei titoli molto attesi dai videogiocatori e che per un motivo o per un altro deludono le aspettative. Non si tratta però di semplici recensioni negative, ma di una sorta di class action della community nei confronti di un gioco che magari presenta una meccanica o una caratteristica ritenuta sbagliata e che porta gli utenti a generare polemiche feroci al di là delle qualità oggettive del gioco.
L’ultimo gioco che è stato vittima del review bombing è stato Dragon’s Dogma 2, gioco di ruolo sviluppato da Capcom e pubblicato lo scorso 22 marzo su PlayStation 5, Xbox Series X|S e PC attraverso la piattaforma Steam. Il titolo era uno dei più attesi dell’anno dato che si tratta del secondo capitolo di una serie cominciata addirittura nel 2012, ma dopo l’uscita il titolo è stato bersagliato dalle critiche dei videogiocatori che hanno lamentato una massiccia presenza di microtransazioni.
Dopo poche ore dall’uscita del gioco in tutto il mondo e su tutte le piattaforma, Dragon’s Dogma 2 ha iniziato a essere bersagliato da polemiche e recensioni negative da parte degli utenti che non hanno accettato la presenza dei contenuti a pagamento che, in gergo, vengono ormai chiamate “micro-transazioni”. La lista dei DLC di Dragon’s Dogma 2 è ampia e presenta diversi oggetti di gioco anche utili all’avventura ed è proprio per questo motivo che i fan hanno espresso le loro feroci polemiche, soprattutto nella sezione “recensioni” di Steam che ben presto sono state classificate come “perlopiù negative”.
La bufera è andata avanti per giorni ed è per questo motivo che gli sviluppatori di Capcom hanno considerato opportuno intervenire direttamente per rispondere agli utenti e cercare di calmare le acque: la software house ha spiegato la sua posizione in merito alle microtransazioni affermando che la maggior parte degli oggetti che è possibile acquistare all’interno del negozio sono anche disponibili gratuitamente all’interno dell’avventura di gioco e basta giocare per ottenerli.
Molti utenti hanno gridato allo scandalo parlando di “pay-to-win” o “pay-to-finish“, ma in realtà, come ha anche confermato Capcom, gli oggetti a pagamento presenti nello store possono essere ottenuti durante l’avventura anche senza pagare dunque le microtransazioni fungono solo da scorciatoia e per velocizzare e facilitare l’avventura single player.
A quanto pare le parole di Capcom stanno cominciando ad avere effetto dato che la fase peggiore del review bombing sembra essere passata: al momento le recensioni presenti su Steam sono classificato come “nella media” e non più come “perlopiù negative”.
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