I giochi Xbox che si sono avventurati in territorio PlayStation piacciono. Un segnale che si può leggere in molti modi diversi.
Chi l’avrebbe mai detto che i team di sviluppo Xbox erano in grado di produrre videogiochi che sarebbero poi piaciuti anche agli utenti PlayStation al punto tale da infilarsi nella top 25 dei titoli più venduti su PS5?
E di riuscire anche a battere 7 a 5 i giochi prodotti internamente proprio da Sony. In alcuni casi, come per Overwatch 2, si tratta di giochi che erano non appartenenti a Microsoft ma adesso lo sono, ma per altri titoli, coem per esempio Grounded e Sea of Thieves, siamo di fronte a giochi che sono ufficialmente entrati in territorio nemico.
E che in questo territorio nemico hanno piantato la loro bandierina. Come è stato possibile? Chissà che non abbia ragione allora Phil Spencer con la sua strategia di allargamento?
I giochi Xbox vanno bene (anche se possiedi una PS5)
Quando Phil Spencer aveva annunciato che alcuni titoli prima esclusive sarebbero diventati multipiattaforma e quindi sarebbero stati disponibili anche per gli utenti PlayStation, c’è stato un moto di sdegno collettivo sui social. Qualcuno ha apertamente parlato di tradimento degli utenti ma le classifiche dei titoli venduti attraverso il PlayStation Store ci dicono che i giochi Xbox stanno facendo bene anche nel loro nuovo ambiente.
È chiaro che per calcolare quali sono dobbiamo includere anche Call of duty, Overwatch 2, Minecraft ma nella stessa classifica della top 25 ci sono anche due capitoli di Fallout (che lo stesso Spencer ha sottolineato sono roba Xbox) e poi quei giochi messi appositamente nell’ultimo periodo. La strategia sembra quindi stare funzionando e addirittura funziona per Sea Of Thieves, che in realtà deve ancora uscire. Di certo parte del motivo per cui c’è questa quantità di titoli Microsoft nello store PlayStation è che le uscite interne dei team PlayStation sono state basse.
E poi, come si fa notare da più parti online, c’è anche da dire che alcuni dei giochi che adesso fanno parte dell’ecosistema Microsoft non sono in realtà prodotti interni Microsoft. E su questo fatto c’è chi, sempre online, scherza su come Xbox sia ormai il più grande publisher di terze parti esistente sul pianeta.
Un altro punto di vista che si ritrova, e che vale la pena di essere esaminato, è quello che riguarda il futuro dei giochi che ora fanno capo a Xbox. A prescindere infatti da quello che era prima il loro proprietario, il fatto che giochi dell’universo Xbox sono ora apprezzati anche su PlayStation potrebbe essere lo stimolo a portare più giochi su questa piattaforma? E, una domanda che rivolgiamo in modo provocatorio a tutti: quelli che hanno finora criticato titoli come Starfield perché vuoti, inutili, fatti male, cosa ne penserebbero se se li ritrovassero sul PlayStation Store con numeri da capogiro?