Oh oh oh, in questo gioco sui pirati ci sono davvero forse poco più di quindici uomini e neanche una bottiglia di rum a rallegrare l’ambiente.
I videogiochi che parlano di pirati sono un po’ come quelli che parlano di cavalieri medievali o di astronauti: dovrebbero essere un centro ogni volta. Chi non ha mai sognato di solcare i sette mari portando scompiglio?
E magari di farlo insieme a qualche amico? Ed è per questo che, periodicamente, i team di sviluppo, grandi e piccoli, cercano di partire per mare. Qualcuno riesce a toccare terra, qualcun altro naufraga miseramente in una secca. E in particolare questo nuovo gioco sui pirati sembra non essere neanche riuscito ad allontanarsi dal porto. Eppure gli elementi di una buona esperienza erano tutti lì.
Secondo alcune fonti interne addirittura allo stesso team di sviluppo neanche il prezzo sarebbe quello adeguato all’esperienza fornita a giocatori e giocatrici. Siamo di nuovo di fronte a un errore di calcolo o a un altro tentativo di fare rapidamente cassa? In entrambi i casi il gioco non sta prendendo il largo.
In questo periodo storico l’idea che esistano giochi prodotti da grandi publisher e poi piccoli e scalcinati titoli indipendenti che si lanciano all’avventura forse va rivista. Gli strumenti tecnologici (gratuiti per lo più) messi a disposizione di chiunque voglia diventare sviluppatore di videogiochi rendono infatti molto più sottile la distanza che passa tra un gioco prodotto con un team di sviluppo composto da centinaia di persone esperte e quello che un manipolo di developer della domenica può fare anche solo sfruttando fino in fondo quello che offre Unreal Engine.
La dimostrazione che non c’è bisogno di budget stratosferici l’abbiamo avuta molto di recente con due videogiochi: da una parte c’è Helldivers 2 e dall’altra c’è Palworld. Entrambi usciti da piccoli e medi team di sviluppo ma in grado di scalare tutte le classifiche. E nel mezzo, preso un po’ dai marosi, si è trovato il gioco sui pirati che da dieci anni Ubisoft prometteva al mondo: Skull & Bones è arrivato ma forse sarebbe stato meglio fargli fare la fine del seguito di Beyond Good & Evil. Il titolo per ora infatti, con 800 recensioni da parte degli utenti, si è beccato un valore Metacritic di appena 57 e una media di punteggio di 3.6. I colleghi che l’hanno recensito non lo hanno trovato entusiasmante così come Ubisoft avrebbe voluto farci credere e addirittura, secondo alcune voci arrivate ai colleghi di Insider Gaming, 70 dollari non era certo il prezzo giusto.
Ubisoft, da parte sua, ha difeso con i denti la scelta di farne un gioco full price da 60 euro ma le performance, con neanche un milione di giocatori, stanno dando a quanto pare ragione a chi invece Pensa che 20 euro sarebbero stati più che sufficienti. Si potrebbe pensare che poco meno di un milione di giocatori online sia parecchio ma il numero comprende tutti quelli che lo stanno giocando. Tutti: quelli che l’hanno pagato e anche chiunque l’abbia provato o lo stia provando con le ore di gioco gratuite offerte da Ubisoft. Finite quelle ore occorrerà vedere quante altre persone rimarranno.
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