Da Google un nuovo progetto di intelligenza artificiale: un compagno per giocare ai videogiochi. Ma con rischi di cheating enormi.
Google ha annunciato che il suo team di ricerca DeepMind sta mettendo a punto una intelligenza artificiale che è in grado di accompagnare un essere umano all’interno di una serie di ambienti in tre dimensioni, compresi i videogiochi.
L’annuncio è stato dato attraverso i social e sta raccogliendo reazioni contrastanti. Cerchiamo di capire quale può essere un utilizzo sano di questo nuovo sistema denominato SIMA e invece quali sono i rischi cui potremmo andare incontro un domani se SIMA, definito da DeepMind “un agente ia generalista per ambienti 3D virtuali” venisse reso disponibile al grande pubblico senza nessun tipo di controllo.
Perchè sappiamo ormai, anche se la nostra esperienza con le AI è limitata, che per quanto gli strumenti su cui si lavora abbiano in sè le migliori intenzioni c’è sempre qualcuno pronto a sfruttarli per il male.
SIMA, l’intelligenza artificiale di Google che gioca ai videogiochi
Le notizie sono quelle ufficiali che arrivano direttamente dal team di ricerca DeepMind. Il loro progetto SIMA innanzitutto non è un personaggio non giocabile. Si tratta invece di un elemento che può rispondere e interagire con il giocatore umano attraverso input di linguaggio naturale. Si tratta quindi di una sorta di compagno virtuale con cui magari si può giocare con i multiplayer in quelle ore in cui i compagni in carne e ossa latitano. Come per qualunque altra intelligenza artificiale, DeepMind racconta di aver addestrato SIMA su diversi giochi creando partnership con i team di sviluppo di No Man’s Sky, Goat Simulator, Teardown e Wobbly Life.
Di certo questo è il modo più giusto di utilizzarlo insieme, immaginiamo, anche ad aiutare quei giocatori che hanno disabilità fisiche per cui alcuni titoli risultano pressoché impossibili da sperimentare. Ma il rovescio di questa medaglia è che SIMA, ovviamente, potrebbe essere utilizzato anche come nuovo modello supremo di cheating oppure per quei videogiochi in cui per andare avanti e salire di livello c’è bisogno di passare molto tempo ad eseguire alcune operazioni ripetitive. Un giocatore con poca pazienza potrebbe dire al suo compagno SIMA di eseguire ripetutamente le stesse azioni per il tempo necessario ad ottenere il risultato.
E se l’idea di una intelligenza artificiale che gioca vi sconvolge un po’, sappiate che anche se Google parla di essere la casa del primo agente di intelligenza artificiale generalista, in realtà c’è chi fa notare che esiste un altro progetto, Parallel Colony, in cui è invece coinvolta OpenAI e che viene definito come il “primo gioco AI del mondo“. Colony e SIMA hanno alcuni punti in comune ma è chiaro che il progetto di OpenAI è di tutt’altro tenore: si tratta infatti di un gioco che si avvantaggia di blockchain e dei pagamenti in valuta virtuale e in cui, comunque, le enormi potenzialità delle intelligenze artificiali che gestiscono i vari personaggi sono limitate all’ambiente del gioco.
Quello cui invece sembra puntare Google con SIMA è creare un tool che sia più versatile. Ma un domani. Non ora. Nonostante sia arrivato l’annuncio sui social, infatti, il progetto di questo compagno di giochi virtuale non è disponibile.