Il mercato fisico dei videogiochi si assottiglia di anno in anno. E come una profezia che si autoalimenta il futuro è sempre più digital.
Proviamo ad immaginare di fare un sondaggio: qual è stato l’ultimo gioco fisico (e per gioco fisico intendiamo un gioco che aveva un CD dentro la custodia), che avete acquistato?
Quando è stata l’ultima volta che vi siete fermati magari in un negozio di elettronica o di videogiochi e vi siete messi lì a spulciare tra i case in cerca della vostra prossima avventura? Quando è stata l’ultima volta che avete scartato un videogioco togliendo la pellicola trasparente e stando poi attenti a far scattare i ganci della custodia?
Stiamo lentamente assistendo a un declino del mercato fisico. E la domanda è se questa percentuale che si assottiglia finirà con lo scomparire. Se dovessimo guardare ai numeri che per esempio riporta Piscatella per gli Stati Uniti il trend è ormai verso lo zero assoluto.
Smetteremo di avere videogiochi su supporto fisico?
Piscatella di Circana ha proprio di recente pubblicato sul social che una volta chiamavamo Twitter gli ultimi dati relativi al 2023 e agli Stati Uniti sulla spesa per i contenuti di videogiochi. Circa il 5% della spesa totale è andata su supporti fisici. Un dato che ha chiaramente aperto una interessante discussione tra quelli che hanno rimesso la fascia nera del lutto al braccio dichiarando la fine dei supporti fisici, quelli che domandano se i numeri sono stati in qualche modo pompati dal comparto mobile, dove ovviamente è pressoché impossibile avere un supporto fisico, e chi chiede a Piscatella oltre ai dati un proprio punto di vista.
Su quest’ultimo elemento l’analista semplicemente risponde: “Io penso che la cosa migliore sia quando le persone possono giocare a quello che vogliono, dove vogliono, con chi vogliono e nel modo che vogliono. E se le persone preferiscono il fisico allora penso che sia meglio che abbiano quella opzione“. Una opzione. Di questo si tratta: una opzione accanto al mercato del digital delivery che ha dalla sua tutta una serie di pregi, che rispondono a loro volta a quella che è adesso la sensazione generale su cosa debba essere intrattenimento.
Da quando i servizi di streaming ci hanno dato serie intere da guardare una puntata dopo l’altra senza dover aspettare settimane ci siamo mentalmente tutti riprogrammati per avere scarsa pazienza e l’idea di acquistare e dover aspettare per giocare piace sempre meno. Vedremo del tutto scomparire le edizioni fisiche? È una previsione difficile da fare, anche perché c’è sempre quella fetta di giocatori e di giocatrici che amano collezionare le edizioni speciali per le quali, anche se magari dentro alla custodia non c’è più il disco, comunque sono composte da oggetti che si possono toccare.
E del resto Piscatella comunque parla di quello che sta succedendo negli Stati Uniti. Dall’altra parte del mondo, in Giappone, per spingere le persone a provare il Game Pass, una nota catena di videogiochi, Yodabachi Camera, ha creato un intero stand con custodie verdi stampando e inserendo come copertina tutti i giochi attualmente presenti nel Pass. Polemica a parte si tratta della dimostrazione di come, anche se sembriamo tutti pronti ad abbandonare i supporti fisici, altrove sono un modo per parlare ai giocatori.