Forse non sarà un momento buono per Xbox ma se fosse proprio il cambio che ci voleva? I migliori indie potrebbero arrivare sulla piattaforma.
La passione che dentro Xbox sembra prendere tutti per i titoli indipendenti si incarna molto bene nel programma a loro dedicato ID@Xbox e anche il Game Pass è una buona vetrina per quei titoli che cercano il loro pubblico.
Ma fuori dal Game Pass e fuori dal programma dedicato agli sviluppatori Indie per Xbox, ci sono altri luoghi in cui questo genere di developer, molte volte estremamente più creativo dei grandi nomi, mette a disposizione di chi ha voglia di provarlii i propri giochi.
In una recente intervista, che non mancherà di far arrabbiare molti fan, Phil Spencer ha proprio aperto all’idea che sulla sua console potrebbero trovare posto anche i più famosi store di prodotti indipendenti.
L’idea di questa apertura verrebbe dalla storia stessa di Windows e lo scopo sarebbe quello di trasformare Xbox in un gigantesco hub con cui poi i giocatori fanno quello che vogliono. Compreso giocare e acquistare titoli da store di prodotti notoriamente destinati ai PC.
Nella visione tradizionale delle console, parte della identità viene dai giochi che su quelle console sono disponibili ma non altrove. Un concetto che però Xbox ha già iniziato a sgretolare con le sue prime quattro esclusive che stanno facendo furore, in particolare Hi-Fi Rush, anche nel sistema competitor per eccellenza: PS5.
Ma oltre ad aprirsi e a portare i propri titoli altrove, Spencer a quanto pare sta accarezzando l’idea di aprire la propria console per accogliere store diversi da quello proprietario Microsoft. Sui social c’è già chi grida allo scandalo e alla blasfemia e chi ha tirato di nuovo fuori la fascia nera per il lutto. Ma cerchiamo di provare a capire meglio il ragionamento di Spenser.
Intervistato dai colleghi di Polygon, Spencer innanzitutto fa notare che le decisioni, almeno in parte, vengono dal modo in cui la nuova generazione Z fruisce dei contenuti: “alcuni di loro hanno un iPhone, alcuni di loro hanno Android ma tutti i giochi e tutto il resto è lo stesso. Posso fare login su TikTok su tutti e due“. Il rimando alla generazione Z come nuovi clienti di riferimento è oggettivamente lungimirante perché ovviamente, anche se le generazioni precedenti continueranno a giocare, è chiaro che i ragazzi che sono ragazzi adesso vorranno anche per il futuro, quando diventeranno i nuovi adulti, qualcosa di simile a ciò che sperimentano ora. E quello che sperimentano adesso molto poco spesso passa attraverso uno schermo fisso e molto più spesso passa attraverso gli schermi mobile. Schermi mobile che sono in un certo senso anche molto più democratici.
Per questo motivo, Spencer ha dichiarato di essere aperto all’idea di avere per esempio altri marketplace, come per esempio quello di Epic o anche itch.io, disponibili nell’ecosistema Xbox. E fa proprio il paragone con Windows, che permette di acquistare videogiochi dove più si preferisce. Non è ancora la bandiera bianca di Microsoft e non è ancora la bandiera bianca di Xbox. È però la presa di coscienza che se non si può vincere nella console war in termini numerici di pezzi venduti per continuare ad essere una società viva e vitale, Xbox deve cambiare. E in questo potrebbe aiutare anche quella famosa console portatile di cui si sente il nome tornare più volte.
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