Le sue minacce di morte a Nintendo avevano provocato la cancellazione di una serie di eventi. Ora l’incubo è finito e lui in manette.
È finito l’incubo per molti dipendenti Nintendo che avevano ricevuto nel corso dell’ultimo periodo minacce di morte. Il folle è stato infatti arrestato.
Non è la prima volta che la società della grande N, come altre realtà creative dell’Estremo Oriente, si trova al centro di questo genere di attacchi ma la situazione era diventata realmente insostenibile.
Le minacce di morte erano iniziate l’anno scorso e avevano portato addirittura alla cancellazione di una serie di eventi per paura che dalle parole l’autore, all’epoca ancora sconosciuto, passasse ai fatti. Ora l’uomo è stato catturato e si spera potrà dare almeno qualche spiegazione su ciò che aveva intenzione di fare con le sue minacce.
Finisce l’incubo delle minacce di morte ai dipendenti Nintendo
Ci siamo passati tutti. Un team di sviluppo, un publisher, un altro giocatore o un’altra giocatrice online fanno scattare dentro un moto di rabbia e magari finiamo con il mormorare qualche parolaccia e augurare incidenti domestici. Riguadagnando poi la calma, ci rendiamo conto che anche quel pensiero era esagerato. Ma quello che hanno passato i dipendenti Nintendo nel corso del 2023 va ben oltre quel moto di rabbia momentaneo.
Come riportato dal Kyoto Shippuden e dal Japan Times, un uomo dipendente pubblico nello zoo di Hitachi, prefettura di Ibaraki, è stato infatti finalmente arrestato dopo aver mandato per mesi lettere minatorie e messaggi di morte utilizzando il modulo di contatto presente sul sito ufficiale della grande N. Le minacce non erano state prese sotto gamba e avevano portato alla cancellazione di una serie di eventi.
In totale Kenshin Kazama, 27 anni, ha mandato tra agosto e novembre 2023 39 messaggi in cui minacciava di recarsi ai tornei Splatoon Koshien e fare una strage. Nintendo si era mossa subito ad agosto allertando le forze dell’ordine, che avevano così dato il via ad una indagine che si è svolta soprattutto online. Nel frattempo la società si è trovata costretta per esempio a posticipare le finali di Splatoon Koshien del dicembre scorso e il World Championship di Mario Kart 8 Deluxe nonché a cancellare l’evento Nintendo Live che si sarebbe dovuto svolgere a Tokyo. Kazama è stato preso e ora si indaga sul movente delle minacce. Non possiamo infatti parlare semplicemente di persona malata e lavarcene così le mani.
Anche perché di certo queste minacce a Nintendo non sono un caso isolato. L’anno scorso, rispondendo ad un sondaggio per lo State of the Game Industry, tanti developer hanno infatti sottolineato di avere ricevuto minacce di ogni tipo e un ambiente altamente tossico, soprattutto catalizzato dai social media. Le cause scatenanti dei comportamenti di chi minaccia gli sviluppatori sono spesso rintracciate in dettagli all’apparenza futili ai più: per esempio ritardi nello sviluppo. E proprio la presenza dei social media e il modo in cui in teoria possono mettere in contatto giocatori e sviluppatori funzionano come pericolosa cassa di risonanza anche per chi vuole sfogare così la propria frustrazione.