Netflix fa di tutto per evitare che vi passiate l’account ma la condivisione password è davvero finita? Un sondaggio dice proprio no.
Sono ufficialmente finiti da un bel po’ i tempi in cui amore era la condivisione della password di Netflix. La società della grande N rossa, infatti, ha messo in campo una serie di misure che hanno lo scopo dichiarato di ridurre al minimo, se non proprio di cancellare, la condivisione e quindi di rastrellare quanti più soldi possibili da chi decide di attivare un abbonamento.
Questa decisione ha oggettivamente portato ad un aumento degli utenti. Ma questo aumento degli utenti non sta nei fatti rappresentando davvero tutti gli utenti che ancora guardano i contenuti di Netflix.
Un sondaggio, che è limitata agli Stati Uniti ma che probabilmente rappresenta una situazione molto più globale rispetto agli Stati Uniti, mostra che c’è ancora qualcuno pervicacemente abbarbicato nella sua posizione di sharing.
Per costringere o convincere gli utenti a smettere di passarsi la password dell’account, Netflix ha attivato due diversi sistemi di controllo. Sa una parte c’è l’opzione che consente di aggiungere utenti a pagamento e dall’altra tutta l’impalcatura di controllo che dovrebbe servire ad evitare di avere lo stesso account Netflix che gira al di fuori dell’ambiente domestico.
Ma anche se tra aprile e giugno del 2023 in totale si sono aggiunti quasi 6 milioni di nuovi abbonati paganti e altri quasi 22 milioni si sono aggiunti tra Q3 e Q4, sembra esserci ancora una piccolissima percentuale che non molla sulla condivisione. Un sondaggio commissionato da Leichtman Research Group ha per esempio scoperto che c’è negli Stati Uniti un 10% di utenti che continua a passarsi la password anziché pagare per un proprio abbonamento. È chiaro che sulla quantità totale di utenti dell’app di streaming della grande N rossa stiamo parlando di 26 milioni circa gli utenti che non portano soldi nelle casse di Netflix.
Ma perché un utente ogni 10 che comunque sfrutta i contenuti della grande N rossa non si lascia commuovere e non paga per vedere quei contenuti appoggiandosi invece ad amici e parenti? La risposta più facile viene da un altro aspetto sempre dello stesso sondaggio di LRG: chi ha attivo un abbonamento di solito non ne ha attivo uno solo, il che significa che la condivisione con altri aiuta in un certo senso ad ammortizzare i costi.
Un po’ come succede con lo streaming illegale, è evidente però che Netflix sa che non potrà mai raggiungere anche quel 10% circa di utenti e convincerlo in qualche modo a pagare per i servizi. Come lo sanno gli altri servizi di streaming che potrebbero, in testa c’è Disney+, comunque cercare di ridurre il numero di utenti che guardano senza pagare mettendo in campo sistemi di blocco simili se non identici proprio a quelli che Netflix ha sdoganato.
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