Uno dei più famosi emulatori per console Nintendo chiude bottega e la multa comminata è folle. I giocatori però non mostrano compassione.
Con una decisione che sembra essere stata presa per evitare spiacevoli precedenti legali per tutti, Nintendo è riuscita a ottenere la chiusura di uno dei più famosi progetti di emulazione per Switch e per le altre console del passato.
Quello degli emulatori è un campo che spesso risulta minato. Lo scopo dichiarato di tanti progetti di emulazione è infatti quello di preservare i giochi e la tecnologia nel momento in cui chi dovrebbe occuparsene con amore decide che i soldi devono andare altrove.
Eppure sarebbe sciocco credere che non ci siano anche tanti utenti che usano gli emulatori in combinazione con le rom semplicemente per giocare senza pagare. Una situazione che è decisamente complessa. I colossi come Nintendo, però, non sono dal cuore tenero e per questo hanno chiesto e ottenuto la chiusura di un famoso emulatore e una cifra astronomica a copertura dei danni subiti.
Cerchiamo di guardare alla questione senza prendere né le parti di Nintendo né le parti degli sviluppatori dell’emulatore in questione o di qualunque altro emulatore. Un po’ come succede con chi produce coltelli: c’è chi li usa per spalmare la maionese e c’è chi li usa per uccidere. L’intento di molti progetti di emulazione è proprio quello di salvaguardare nel futuro i giochi e la tecnologia delle console del passato.
Ma, vittima poi della propria avidità, c’è chi rende questi progetti di conservazione dall’intento lodevole macchine da soldi e lo fa con una pubblicità che non passa inosservata. E quello che tantissimi online rimproverano ai developer di Yuzu è di essere stati troppo attaccati ai soldi. Avevano infatti aperto un Patreon e chi avesse voluto gli aggiornamenti avrebbe dovuto pagare. Una situazione che, in combinazione con l’uso delle rom, Nintendo non ha tollerato e che ha quindi portato a una multa con una serie pressoché infinita di zeri e alla chiusura del progetto. Su Github non c’è più niente anche se sul social che una volta chiamavamo Twitter c’è chi si è mostrato con una foto di un CD con su scritto Yuzu. Il progetto originale è ufficialmente stato eliminato ma è chiaro che la rete è grande e qualcuno spunterà altrove. La questione riguarda se sia giusto o meno utilizzare poi un emulatore con giochi che non si possiedono.
Da quando sono uscite, le console Nintendo sono state quelle che più di tutte hanno sofferto dei problemi legati all’emulazione, alla vendita di rom per giocare versioni pirata dei titoli ufficiali per esempio. Multare e far chiudere i progetti che generano denaro a discapito delle casse ufficiali Nintendo è un modo di certo per scoraggiare quelli che vedono in questo tipo di attività un modo per fare soldi. Ma, cercando di nuovo di essere obiettivi o quantomeno bilanciati, c’è da ricordare come Nintendo stessa abbia negli anni abbandonato diverse console e quindi messo oggettivamente a rischio la conservazione di tanto materiale. Materiale che spesso, che lo si voglia o no, ha segnato la storia dei videogiochi.
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