Abbiamo sempre pensato che tutto questo servisse alla salivazione, per frenare la sete. E, invece, la spiegazione è scientifica, ma di tutt’altro tenore
Una tendenza che molti potrebbero considerare poco educata. Masticare chewing gum. Lo fanno in tanti durante la giornata, al lavoro. Lo fanno soprattutto i calciatori: quante volte li notiamo ruminare nei primi piani forniti dalle televisioni. Ma perché lo fanno? Oggi ce lo spiega la scienza.
Una tendenza in grande voga, non da oggi. Masticare chewing gum è un’abitudine vecchia. Un po’ in tutti gli ambiti. Per ciò che concerne gli atleti, invece, abbiamo sempre pensato che tutto questo servisse alla salivazione, per frenare la sete, dato che durante le fasi di gioco non si può bere. E, invece, la spiegazione è scientifica, ma di tutt’altro tenore.
Uno studio recente ha gettato nuova luce sul legame tra l’abitudine di masticare chewing gum e la concentrazione mentale. Questo fenomeno, spesso sottovalutato o considerato una semplice abitudine per il gusto, potrebbe avere implicazioni sorprendenti sulla nostra capacità di focalizzarci e mantenere l’attenzione.
La ricerca pubblicata sul British Journal of Psychology, ha coinvolto un campione significativo di persone, divise in due gruppi: a un team è stato indicato di masticare il chewing gum durante lo svolgimento del compito, all’altro no. Contestualmente è stato chiesto loro di ascoltare un elenco di numeri da 1 a 9 per 30 minuti, con l’obiettivo di rilevare sequenze di numeri dispari-pari-dispari, come 5-8-3.
Gli esiti dello studio hanno svelato che le prestazioni di coloro che avevano masticato la gomma risultavano più accurate. Gli scienziati spiegano che il semplice atto di masticare stimola diverse regioni del cervello, tra cui l’ipotalamo e l’ippocampo, che sono fondamentali per la concentrazione e la memoria. Questo stimolo, sebbene leggero, sembra essere sufficiente per migliorare le prestazioni cognitive, specialmente in compiti che richiedono attenzione prolungata.
La relazione tra masticare chewing gum e concentrazione potrebbe essere attribuita a diversi fattori. In primo luogo, il movimento ritmico della mascella può aumentare il flusso sanguigno verso il cervello, migliorando così l’ossigenazione e la funzione cognitiva. In secondo luogo, il gusto e l’odore del chewing gum possono attivare il sistema nervoso centrale, inducendo uno stato di allerta e vigilanza.
Tuttavia, è importante notare che non tutti i tipi di chewing gum sono uguali. Gli studi suggeriscono che le varietà senza zucchero, che contengono ingredienti come la caffeina o il ginseng, possono avere effetti più pronunciati sulla concentrazione. Allo stesso tempo, un consumo eccessivo di chewing gum potrebbe portare a problemi digestivi o a disturbi della mascella, quindi è consigliabile consumarlo con moderazione.
Questi risultati potrebbero avere implicazioni significative per studenti, professionisti e chiunque sia interessato a ottimizzare le proprie capacità cognitive. Integrare il chewing gum nella routine quotidiana potrebbe essere un modo semplice ed efficace per migliorare la concentrazione e la produttività, specialmente durante periodi di studio o lavoro intenso.
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