La sicurezza coi nostri smartphone non è mai troppa. Di recente, gli hacker hanno trovato un modo per prenderne il possesso: come difendersi.
Da ormai diversi anni, il tema legato alla sicurezza dei propri dati personali ha assunto un ruolo di prim’ordine. Ogni giorno emergono nuovi allarmi circa attacchi hacker e manovre sempre più avanzate messe in atto dai cybercriminali con l’obiettivo ultimo di rubare dati sensibili ed informazioni sensibili. Che possono tornare utili per creare account falsi, per entrare all’interno dei conti correnti e tanto altro.
Se da un lato ci sono le tecnologie apportate dalle big tech che spesso giocano un ruolo decisivo, dall’altro continua ad avere un ruolo fondamentale la prevenzione. Sapere in che modo agiscono i malintenzionati sul web potrebbe farci desistere dal complire determinate azioni potenzialmente nefaste. Di recente è emerso un nuovo allarme riguardante un modo alternativo che gli hacker hanno studiato per prendere possesso degli smartphone. Ecco di cosa si tratta e come fare per difendersi, gli utenti sono in pericolo.
Se temete che gli hacker possano prendere il possesso dei vostri smartphone, controllarli da remoto e rubare tutti i dati salvati al loro interno, allora sappiate che la prevenzione non è mai troppa. Soprattutto dopo il recente allarme che è stato lanciato, secondo cui sarebbe stato trovato un sistema alternativo per poter penetrare all’interno dei sistemi di sicurezza dei telefoni di ultima generazione.
Il team del MIT ha deciso di focalizzarsi su un tema in particolare, ossia la vulnerabilità legata ai sensori di luce presenti nei nostri dispositivi. Quando utilizziamo alcune funzionalità, il software richiede l’autorizzazione. Ma non quando i sensori ambientali rilevano dei livelli di illuminazione circostante. Gli esperti hanno dato vita ad un algoritmo che sfrutta le variazioni di luce catturate dai sensori per poter ricostruire il percorso delle dita.
Il test è avvenuto su un tablet Android con diversi scenari presi in considerazione, ed è stato notato che in certe situazioni è possibile bypassare i sistemi di sicurezza dei device tech. Ad oggi serve ancora molto tempo, circa 3 minuti e 18 secondi ad immagine, ma è chiaro che gli sviluppi futuri potrebbero portare a conseguenze molto pesanti. Per potersi difendere, l’esperto Yang Liu responsabile del progetto ha consigliato di impostare la luminosità dello schermo su manuale e di ridurre la precisione e la velocità di rilevamento dei sensori.
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