Sembra arrivato lo stop alll’era dei “soldi facili” con Microsoft ed Epic. Ecco cosa sta succedendo tra i due giganti dell’industria.
Nel mercato videoludico moderno, quando si parla di “fare soldi” per gli sviluppatori ci sono due nomi che balzano immediatamente in testa: Microsoft ed Epic. Perché? Per l’Xbox Game Pass e l’Epic Store. Nel tentativo di guadagnare una fetta di mercato il più in fretta possibile, le due compagnie hanno spesso creato accordi esclusivi con gli sviluppatori, che gli garantivano quello che si può solo definire come un sacco di soldi in cambio di una condizione. Per Epic, questa condizione era l’esclusività, spesso temporale, del titolo sull’Epic Store. Per Microsoft, invece, il gioco sarebbe rimasto disponibile per tutti sul Game Pass fino al termine del contratto.
Abbiamo visto sviluppatori di tutti i calibri avvantaggiarsi di queste opzioni. Giochi come Borderlands 3 o Control (per non parlare di Alan Wake 2, finanziato direttamente da Epic) sono usciti inizialmente in esclusiva sull’Epic Store, e abbiamo visto giochi grandi e piccini passare sul Game Pass. e sono proprio i giochi indie che a breve potrebbero non trovare più vantaggiosi questi accordi. A spiegarlo in un’intervista ci pensano due pezzi grossi del mondo indie: Casey Yano, co-fondatore dello studio dietro a Slay the Spire, e Chris Bourassa, il director di Darkest dungeon.
Il motivo per cui questi accordi sono stati così popolari in passato è ovvio a tutti: forniscono agli sviluppatori indipendenti un grosso aumento dei soldi che entrano in tasca immediatamente, aiutando con lo sviluppo del gioco e garantendo di coprire le spese a prescindere dall’effettivo impatto di mercato. Questo, però, è cambiato col tempo, come spiega Yano. Parlando con cinque team di piccolo taglio (35 persone in totale, più o meno), molti finanziamenti promessi sono stati tagliati e le trattative in corso da anche più di un anno sono state cancellate in un batter d’occhio.
La cosa è stata confermata da Bourassa, che negli ultimi anni ha affidato all’esclusività di Epic la fase early access di Darkest Dungeon 2. Secondo Bourassa la corsa all’oro è ufficialmente finita. Gli accordi di cui ha sentito rispetto alla sua esperienza personale sembrano drasticamente peggiori. Insomma, chi sperava di ottenere un finanziamento tramite Epic o Microsoft potrebbe essere arrivato troppo tardi; un segno che le strategie delle due compagnie non sono più efficaci o una conseguenza dei moltissimi tagli che l’industria ha dovuto affrontare di recente? Lo scopriremo presto, in un modo o nell’altro.
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