Twitch ha a quanto pare commesso un errore ed è stata prontamente multata: la domanda è perchè siamo arrivati a queste conseguenze?
Twitch è popolare a livello globale ma a quanto pare ci sono problemi e l’ultimo in ordine di tempo è una multa enorme che la società guidata da Dan Clancy si è vista comminare per una decisione che avrebbe dovuto avere tutto un altro effetto.
C’è un intero paese che vedrà le ultime trasmissioni a partire dalle prossime ore. Sui social dove la notizia è circolata immediatamente, si parla anche delle alternative che gli streamer del Paese hanno a disposizione per continuare ad intrattenere il loro pubblico e, in molti casi, tenere in piedi il proprio lavoro.
La multa è però solo l’ultimo problema e arriva dopo altre decisioni a loro volta estremamente discutibili. Che sta succedendo a Twitch?
Qualche giorno fa, da parte della piattaforma è arrivata una lettera direttamente agli streamer che lavorano in Corea del Sud. Nella lettera, scritta in prima persona dal CEO della piattaforma di streaming Dan Clancy, viene chiarito che Twitch chiude i battenti in Corea del Sud a partire da questo 27 febbraio. La spiegazione data è semplicemente economica: “il costo di tenere attivo Twitch in Corea è proibitivo e abbiamo lavorato significativamente per ridurre questi costi in modo da trovare un sistema per tenere Twitch in Corea“.
Ma a quanto pare nessuno degli sforzi sta portando una soluzione sul lungo periodo. Quella di Twitch non è una posizione invidiabile purtroppo. Nonostante i milioni e milioni di utenti che ogni giorno guardano i video e gli streamer che i video li producono, più volte il CEO ha ribadito che Twitch in pratica è ancora aperto solo perché fa parte dell’universo Amazon. E la situazione del conto in banca peggiorerà ulteriormente dato che il KTC, il Korean Telecomunication Commission, ha ufficialmente multato di circa 327.000 dollari la piattaforma per i danni agli utenti, che poi andranno anche risarciti, e per aver deciso di terminare il servizio nel Paese senza aver fornito una adeguata giustificazione.
Di recente purtroppo tutti i motivi per cui ci siamo trovati a parlare e a leggere della piattaforma di streaming viola per eccellenza sono stati legati a notizie non proprio positive. La piattaforma per esempio è stata bandita dal governo turco per il modo in cui a quanto pare promuove il gioco d’azzardo e tutto ciò che ci assomiglia. E c’è anche stato il ban sulla piattaforma di uno degli streamer più famosi della community di Call of Duty.
Ciliegina sulla torta l’annuncio della rimozione dell’app da Nintendo Switch. La piattaforma di streaming che per un periodo è stata l’ombelico del mondo soprattutto per lo streaming legato ai videogiochi pare davvero attraversare ora un momento di crisi che va ben oltre una multa.
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