Il Digital Markets Act sta portando cambiamenti grossi anche dentro WhatsApp. Impareremo presto cosa significa Signal.
Concentrati come siamo stati nel cercare di capire le capovolte e le giravolte che Apple farà pur di mantenere il controllo a prescindere dal DMA imposto dall’Unione Europea ci siamo dimenticati che tra i destinatari delle nuove regole imposte dalla Commissione ci sono anche altri servizi.
E tra questi c’è WhatsApp. Per essere in linea con ciò che è stato richiesto, la società che appartiene all’ecosistema in cui rientrano anche Facebook e Instagram è pronta a fare grossi cambiamenti. Ma anche le idee chiare riguardo quello che non può essere ceduto in cambio dell’applicazione delle regole. Per questo motivo al centro della discussione sembra esserci finito il famoso protocollo Signal.
Meta è considerata dall’Unione Europea (e quindi ai sensi del nuovo DMA), un “Digital gatekeeper”. A prescindere da quello che si pensi dietro le porte chiuse, toccherà trovare un modo per esaudire le richieste dell’Unione.
Il molto chiacchierato Digital Markets Act è il sistema con cui, all’interno dell’Unione Europea almeno, si vuole trovare un sistema per gestire meglio la vita online degli utenti, soprattutto cercando di dare loro maggiore libertà e quindi, in un certo senso, costringendo quelli che sono definiti “gatekeeper” a cedere un po’ della loro posizione dominante.
Abbiamo visto di recente come Apple abbia provato di tutto pur di creare un ambiente che nella carta risponde alle richieste dell’Unione Europea ma che poi nei fatti non è più aperto di quanto non sia adesso. Dall’altra parte, l’altro grande colosso Meta sembra invece più ben disposto a trovare modi con cui rispondere alle richieste della Commissione. In particolare, durante una recente intervista ai colleghi di Wired, lo engineering director Dick Brouwer ha parlato apertamente della interoperabilità con le altre piattaforme di messaggistica. Una parola molto lunga che tradotta significa che si dovrebbe poter comunicare con utenti che usano WhatsApp senza dover per forza avere WhatsApp. Ma questo cambiamento e l’introduzione dell’interoperabilità pone due questioni che vanno risolte.
Da una parte c’è il fatto che WhatsApp non vuole ovviamente perdere il prestigio dato dalla sicurezza che i messaggi scambiati al suo interno sono protetti dai sistemi di criptazione, tra cui il famoso protocollo Signal, e dall’altra c’è anche la questione se le altre società che forniscono servizi di messaggistica vorranno applicarsi per creare effettivamente un sistema di interoperabilità.
L’Unione Europea ha dato tempo fino a questo mese di marzo per trovare una soluzione e la risposta è arrivata. Le dichiarazioni di Meta sono piuttosto eloquenti: l’interoperabilità verrà garantita solo con quei sistemi di terze parti che a loro volta garantiranno l’utilizzo del protocollo Signal. Oltre alle questioni riguardo quanti servizi saranno pronti a firmare gli accordi con Meta per poter ricevere messaggi da WhatsApp e Messenger e poterne inviare c’è anche da valutare se questi cambiamenti potranno poi essere allargati agli utenti al di fuori dell’Unione Europea.
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